“Noi siamo abituati a pensare alle patologie posturali come patologie
presenti durante il giorno, sopratutto in soggetti che svolgono attività
lavorativa intensa o che stanno molte
ore in piedi, conseguenti ad un’alterata gestione del tono muscolare da parte
del sistema posturale. Questo non è sempre vero, infatti molte funzioni e
parafunzioni sono presenti durante la notte e sono esacerbate, ridotte o
modificate nella quantità e nell’insorgenza dalla ottimizzazione posturale
durante il riposo. Questo fatto è così
evidente che spesso, soggetti che si svegliano con mal di testa, torcicolli e mal di schiena, lamentano
di aver dormito male durante la notte. E’ per questo che la patologia posturale
e i “malati posturali” bisogna
considerarli anche durante il riposo. Questa evidenza ha aperto le strade all’industria,
allo studio e all’ottimizzazione delle risorse posturali durante il sonno
attraverso la costruzione di sistemi di riposo sempre più complessi. Pertanto
pensare di trattare il malato posturale semplicemente con delle modificazioni durante la vita attiva, con dei plantari o dei bite da portare durante il giorno è
riduttivo. Questo era già stato capito dai vecchi posturologi che, in soggetti
che presentavano problemi occlusali, consigliavano l’applicazione di bite o di
splint anche durante la notte. E’ dunque confermato dall’evidenza clinica che l’ottimizzazione
del riposo riduce i disturbi al risveglio.” Luciano Poli, Odontoiatra - Gnatologo
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